presto la riforma costituzionale, che il PD e il Governo hanno portato faticosamente avanti in Parlamento, affronterà una consultazione referendaria nella quale noi tutti siamo chiamati ad esprimere il nostro giudizio attraverso il voto. Questo è certamente il passaggio più delicato e più importante dell'iter di approvazione e perciò credo sia fondamentale ricordare le ragioni per le quali in questi anni ci siamo battuti.
“Basta con questo assurdo bicameralismo perfetto, basta con mille parlamentari (“quanti ne ha la Cina, ma loro sono un miliardo e trecento milioni”), “Perché il Senato non potrebbe essere come il Bundesrat tedesco?”. Non sono parole nostre, ma di Nilde Iotti che come Presidente della Camera, espresse già dal lontano 1979 l'esigenza di una modifica alla nostra Costituzione nella direzione in cui la stiamo compiendo solo oggi. La Costituzione è per noi tutti un testo fondamentale di cui nutriamo profondo rispetto, ma i tempi cambiano e cambia la società. Dobbiamo quindi apportarvi le modifiche necessarie, senza alterarne lo spirito, per consentire alla nostra Nazione di restare al passo.
I punti salienti sono, come ben sapete, questi: la fine del bicameralismo perfetto e la creazione della Camera delle Regioni; la riduzione del numero dei parlamentari; l'abolizione del CNEL e delle Province; l'innalzamento del quorum per l'elezione del Presidente della Repubblica; l'esame preventivo di Costituzionalità; l'introduzione del referendum propositivo e di indirizzo; il ritorno al parlamento di importanti poteri e soprattutto di un vero ruolo di contrappeso al Governo. Con l'attuale sistema, infatti, una legge deve essere approvata con il medesimo testo in entrambi i rami del Parlamento e ciò, in alcune occasioni, ha impedito non solo alla politica di essere efficace, ma anche alla Camere di poter esercitare appieno il loro ruolo di organo legislativo assembleare. Il Parlamento, quale espressione del popolo sovrano, deve poter rigettare o approvare le leggi senza vederle andare e venire secondo i piani di una maggioranza o dell'altra. La nuova Camera dei Deputati diventerà pertanto il vero contrappeso al potere esecutivo, perché approverà o respingerà i testi di legge senza rimandi continui. Secondo noi questo è sancire un diritto democratico.
Con un SI potremo darci nuove regole portando una ventata d’aria fresca nella Repubblica, e visto che lo Stato lo cambiamo insieme, non sarà cosa facile, perché chi non vuole la riforma, si costituirà in comitati del no e lavorerà per far fallire questo nostro ambizioso progetto.
Noi non staremo certo a guardare, crediamo profondamente in quel che facciamo perché agiamo per il bene della collettività. Ci costituiamo in COMITATI DEL SI alla riforma costituzionale diventando promotori attivi di una storica rivoluzione politica.
I punti salienti sono, come ben sapete, questi: la fine del bicameralismo perfetto e la creazione della Camera delle Regioni; la riduzione del numero dei parlamentari; l'abolizione del CNEL e delle Province; l'innalzamento del quorum per l'elezione del Presidente della Repubblica; l'esame preventivo di Costituzionalità; l'introduzione del referendum propositivo e di indirizzo; il ritorno al parlamento di importanti poteri e soprattutto di un vero ruolo di contrappeso al Governo. Con l'attuale sistema, infatti, una legge deve essere approvata con il medesimo testo in entrambi i rami del Parlamento e ciò, in alcune occasioni, ha impedito non solo alla politica di essere efficace, ma anche alla Camere di poter esercitare appieno il loro ruolo di organo legislativo assembleare. Il Parlamento, quale espressione del popolo sovrano, deve poter rigettare o approvare le leggi senza vederle andare e venire secondo i piani di una maggioranza o dell'altra. La nuova Camera dei Deputati diventerà pertanto il vero contrappeso al potere esecutivo, perché approverà o respingerà i testi di legge senza rimandi continui. Secondo noi questo è sancire un diritto democratico.
Con un SI potremo darci nuove regole portando una ventata d’aria fresca nella Repubblica, e visto che lo Stato lo cambiamo insieme, non sarà cosa facile, perché chi non vuole la riforma, si costituirà in comitati del no e lavorerà per far fallire questo nostro ambizioso progetto.
Noi non staremo certo a guardare, crediamo profondamente in quel che facciamo perché agiamo per il bene della collettività. Ci costituiamo in COMITATI DEL SI alla riforma costituzionale diventando promotori attivi di una storica rivoluzione politica.
Per questo vi aspettiamo il 15 maggio alle ore 17,30 a Vicenza in Via Thaon di Revel (sala ex circoscrizione 6), sarà presente anche la responsabile comunicazione della segreteria nazionale del Partito Democratico On. Alessia Rotta.
CRIMì FILIPPO BALLICO MERI BAROLO SIMONE BATENI LUCIANA CAGNES EMANUELE CALCATERRA ALESSANDRO CAMPORIONDO MAURA CANTELE GIUSEPPE CASSAN PAOLO CHILESE SAVERIO CORTIANA ALESSANDRO FOFFANO DENIS DALLA COSTA GIUSEPPE DALLE RIVE SILVIA DE SANCTIS ANTONIO GUGLIELMI CHIARA MORELLO FEDERICO
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| MORETTO ROBERTO NOVELLO GIANCARLO PESCE GIANCARLO RETIS DIEGO LAVERDA GIULIO LIEVORE ROBERTA MAGNABOSCO PIERO MARCHIORO DIEGO MARCHIORO MATTIA MAULE FABIO PERNIOLA ERASMO RIGON ALBERTO RIZZATO CLAUDIO RIZZINI EMILIO ROSSI NICOLA SCALINCI DIEGO SCHIAVO LORIS |
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